Acqua & Cervello
IDRATAZIONE E CERVELLO
Se, come abbiamo già indicato, un’idratazione adeguata influisce positivamente su tutte le fun- zioni dei principali organi, ovviamente ha effet- to anche sulle nostre capacità cognitive. Infatti, come affermato da diversi studi e ricerche scien- tifiche, bere acqua in modo adeguato aiuta il nostro sistema nervoso centrale, e soprattutto il cervello, a svolgere tutte le sue funzioni e attività quotidiane. Come la maggior parte dei nostri or- gani vitali è formato da acqua, e costituisce solo il 2% della massa corporea.
Tra i primi organi a risentire di una condizione di disidratazione è proprio il cervello nel quale, come nella maggior parte dei nostri organi vitali, il 70% dei liquidi organici che lo compongono è costituito da acqua, che favorisce quindi le sue funzioni e l’attività neuronale.
Essendo un organo con bassa capacità meta- bolica, la sua attività è sostenuta da un continuo rifornimento di ossigeno e glucosio attraverso il circolo sanguigno: il cervello riceve circa 800 ml/ min di sangue e, pur costituendo appena il 2% della nostra massa totale, consuma più o meno il 60% del glucosio e il 20% dell’ossigeno di tutto il corpo. In tutte le condizioni fisiologiche che il cervello affronta, sia durante un lavoro mentale intenso sia durante un sonno profondo,
il flusso del sangue resta costante, variando solo nelle aree celebrali più o meno attive.
Il cervello contiene oltre 100 miliardi di cellule nervose, i neuroni, ognuna delle quali comunica segnali di tipo elettrochimico attraverso le sinapsi con circa 100.000 cellule; un’idratazione adeguata gioca pertanto un ruolo molto importante nell’attività dei neuroni.
Numerosi studi affermano proprio la correlazione tra la carenza delle attività cerebrali e una situazione di disidratazione; in una recente pubblicazione sulla rivista Frontiers in Human Neuroscience dei ricercatori della School of Psychology dell’Università di East London, sono stati illustrati i risultati di uno studio condotto su due gruppi distinti di persone: un gruppo è stato sottoposto a una disidratazione “forzata” – ovvero ai componenti non sono stati fatti assumere liquidi per diverse ore e, in seguito, tutti i partecipanti sono stati sottoposti a test di reazione, nei quali veniva chiesto loro di premere un pulsante non appena vedevano apparire un oggetto sullo schermo. I risultati di questi test hanno evidenziato una reazione di gran lunga più veloce nei soggetti più idratati rispetto a quelli che non avevano bevuto acqua nelle ore precedenti all’esperimento.
Altri test e studi hanno dimostrato che bere regolarmente acqua a temperatura ambiente durante tutto il giorno aiuta il nostro cervello e le sue principali funzioni, ricevendo notevoli benefici. Tra i principali troviamo:
• La concentrazione: durante le attività di lavoro o di studio è buona abitudine avere sempre a portata di mano una bottiglia d’acqua; personalmente cerco di bere un bicchiere d’acqua ogni ora circa e, comunque, ho acquisito la buona abitudine di avere sempre con me mezzo litro d’acqua da sorseggiare, senza aspettare il sintomo della sete. Le attività del cervello aumentano a seconda delle informazioni che richiediamo ed elaboriamo; dobbiamo ricordare che i liquidi organici, come quello cefalorachidiano, sono composti di acqua, come i neuroni che hanno il compito di trasmettere informazioni, per esempio quando uno studente è concentrato nell’attività di studio di memorizzazione di nuove informazioni.
• La riduzione dello stress: in un articolo estrat- to dalla rivista Nexus New Times il dottor Fereydoon Batmanghelidj sostiene che l’acqua è energia, regola i processi metabolici ed è essenziale per curare e prevenire lo stress. In particolare, Batmanghelidj spiega che l’acqua contenuta nel nostro organismo – tecnicamente chiamata acqua di legame, il famoso 70% – in realtà è già occupata a svolgere specifiche funzioni, mentre per svolgere tutte le nuove funzioni che di volta in volta il nostro organismo compie ha bisogno di acqua che non sia già “impegnata”, definita acqua libera. Quando siamo in uno stato di disidratazione vuol dire che siamo a corto di acqua libera e che il nostro organismo attinge liquidi dalle sue risorse interne; per questo motivo viene consigliato di bere e idratare il nostro organismo, rifornendolo in anticipo di acqua libera anche se non abbiamo lo stimolo della sete, in particolare quando sappiamo che dobbiamo svolgere determinate attività che richiedono acqua, per esempio fare sport, studiare, lavorare o semplicemente mangia- re. Quando siamo sotto stress, il corpo va in disidratazione a causa dei molti ormoni che disgregano materiale nuovo, il quale assorbe l’acqua libera che abbiamo in circolazione. In questa fase l’organismo aziona diversi ormoni tra cui la vasopressina, che ha un ruolo importante come regolatore idrico; quando siamo disidratati c’è un rilascio di istamina e di vasopressina e i tessuti si rompono a causa del fattore di rilascio del cortisone.
Per cui sforzati di assumere la buona abitudine di avere sempre a portata di mano il tuo bicchiere d’acqua, non aspettare il sintomo della sete, vedrai che quanto più il cervello sarà idratato e raffreddato, tanto più sarai performante nelle tue attività quotidiane!
Buona idratazione !